Progetto continuità

La continuità didattica tra i diversi ordini di scuola è un requisito essenziale per un’azione educativa attenta ai bisogni degli alunni che si concretizza nella scuola come luogo di incontro e di crescita di persone, è pertanto uno dei pilastri del processo educativo.

Continuità significa considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo progressivo che valorizzi le competenze acquisite e insieme riconosca la specificità di ciascuna scuola.

Il passaggio da una scuola all’altra rappresenta, per l’alunno, un momento estremamente delicato attorno al quale si concentrano fantasie, interrogativi e timori; entrare in un nuovo ordine di scuola significa uscire dalle sicurezze affettive costruite nella vecchia scuola e affrontare nuovi sistemi relazionali, nuove regole e responsabilità. Creare opportunità di confronto permette agli alunni di esplorare, conoscere, frequentare un ambiente scolastico sconosciuto, vissuto spesso con un sentimento misto di curiosità e ansia. La continuità si prefigge di aiutare il ragazzo ad affrontare questi sentimenti di confusione e a rassicurarlo circa i cambiamenti che lo aspettano, promuovendo in modo positivo il passaggio futuro.

Proprio per questo motivo il progetto continuità costituisce il filo conduttore che unisce i diversi ordini di scuola e collega il graduale progredire e svilupparsi dello studente, soggetto in formazione, al fine di rendere più organico e consapevole il percorso didattico-educativo dell’ alunno.

La scuola secondaria di secondo grado deve raccordarsi con la scuola la scuola secondaria di primo grado per coordinare i percorsi degli anni-ponte attraverso una condivisione di obiettivi, itinerari e strumenti di osservazione e verifica.

Il progetto continuità coinvolge il nostro istituto a diversi livelli: organizzativo, didattico e progettuale. Pertanto il progetto proposto dalla nostra scuola non si limita alle giornate di incontro tra le classi ponte, ma mette in pratica “azioni positive” che riguardano una continuità di tipo verticale ed orizzontale. In particolare prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo:

  • Organizza incontri tra docenti delle classi ponte per “trasferire” le informazioni riguardanti il percorso formativo degli alunni
  • Programmano 2 giornate dedicate ad attività didattica e di accoglienza tra le classi ponte: giornata dell’accoglienza e giornata didattica su un’attività concordata dagli insegnanti delle classi ponte
  • Predispone un progetto di attività di laboratorio scenico teatrale che coinvolge gli alunni delle classi terze
  • Per la continuità orizzontale che coinvolge rapporti scuola-famiglie-enti-istituzioni territoriali ASL:
  • Organizza riunioni, prima dell’iscrizione alla classe prima della scuola secondaria di secondo grado, tra docenti della scuola e genitori
  • Promuove progetti gestiti da per prevenire il disagio e la dispersione scolastica.

Finalità:

  • Agevolare il passaggio degli alunni al successivo ordine di scuola
  • Stimolare negli alunni il senso di responsabilità
  • Sviluppare negli alunni il desiderio di comunicare agli altri le proprie esperienze e conoscenze
  • Promuovere relazioni interpersonali
  • Favorire la condivisione di esperienze didattiche
  • Prevenire l’insuccesso e il disagio scolastico
  • Promuovere la cooperazione tra le diverse agenzie (educative, culturali, sociali, economiche del territorio)
  • Costruire un itinerario scolastico progressivo e continuo
  • Guidare gli alunni lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.

Le motivazioni che spingono al ricorso ad un laboratorio teatrale che s’integri in un progetto educativo generale, sono diverse: bisogna, innanzi tutto, tenere presente che viviamo in una società disorientata e disorientante, in cui la ridondanza delle immagini e delle informazioni vanifica le capacità comunicative, limitando la fantasia e la creatività.

La nostra scuola agisce infatti su un territorio caratterizzato da   isolamento culturale e geografico con situazioni anche generalizzabili di povertà economica entro la quale consumano la propria esistenza molti dei nostri allievi.

Appare perciò abbastanza difficile da parte della Scuola “provocare” una trasformazione nello stile relazionale e cognitivo dei giovani.

Per consentire a tutti il raggiungimento di quegli obiettivi minimi socialmente indispensabili occorre potenziare gli stimoli apprenditivi di natura espressivo-comunicativa differente, non solo verbale ma ludica, manipolatoria, immaginativa etc.

Metodologia

Il teatro come strumento educativo si è rivelato utile in contesti sociali carenti di stimoli culturali ed affettivi; altresì si è rivelato particolarmente stimolante ai fini del reinserimento sociale di ragazzi devianti così come utile nella costruzione di competenze relazionali e prosociali con ragazzi disabili e in condizioni di svantaggio.

Da qui il ricorso al laboratorio teatrale in quanto:

  1. modello educativo centralmente ludico;
  2. punto di incontro di tutti i linguaggi (verbale, non verbale, visivo, musicale);
  3. attività espressivo creativa che favorisce, attraverso processi di identificazione e di proiezione, la soluzione dei problemi emotivi;
  4. esperienza di notevole efficacia per l’educazione linguistica e per lo sviluppo di immaginazione e operatività.

Occorre altresì sottolineare come l’attività teatrale possa, insieme ad altre azioni, risultare importante veicolo di pubblicizzazione  della più generale azione educativa e formativa del nostro Liceo.

 

Il progetto si articola in 3 fasi come di seguito descritte:

Fase 1 – costituzione del gruppo teatro questa fase prevede:

  • la costituzione del gruppo di lavoro, la calendarizzazione degli incontri, la stesura analitica del progetto.

 

Fase 2 – definizione dei moduli didattici differenziati a seconda delle attività   questa fase prevede:

  • la organizzazione degli allievi in gruppi di lavoro seguendo le inclinazioni e le scelte iniziali degli stessi;
  • si costituiscono le equipe di lavoro differenziandone e definendone le azioni:
  • si articolano i calendari di lavoro per ogni equipe;
  • si attivano i laboratori

 

Fase 3 – attivazione dei moduli si prevedono i seguenti moduli

Direttrice A) sulla  RIBALTA:

  • 1° azione : organizzazione dei gruppi di attività e definizione dei differenti ruoli (organizzazione ed esplicitazione dei temi centrali dell’attività)
  • 2° azione: attività di costruzione di una sceneggiatura originale.
  • 3° azione: attività specifiche per i diversi gruppi di lavoro : gruppo recitazione (attori, regista, suggeritore e direttore di scena)
  • 4° azione: prove generali
  • 5° azione: rappresentazione finale (Prima teatrale)

 

Direttrice B)  in RETROSCENA

  • gruppo riprese video e foto: (regista video);
  • gruppo musica;
  • gruppo scenografia, costumi e attrezzistica;
  • gruppo grafico e pubblicitario;
  • riversaggio su supporto informatico delle riprese della rappresentazione teatrale e scelta e montaggio di tutte le immagini del processo di lavorazione .

 

TEMPI

Il laboratorio avrà inizio a partire dal mese di ottobre 2017 per una durata di mesi  otto fino al maggio 2018.

Tutte le attività si svolgeranno in orario pomeridiano (orario extracurricolare)

DESTINATARI

I destinatari del progetto sono le allieve e gli  allievi delle classi terze delle scuole medie

Spazi

Gli spazi utilizzabili sono identificati nell’aula CIC.